Il carnevale del 1939 (Istituto Luce) |
Una
delle tradizioni più seguite del Carnevale è sicuramente quella dei
carri allegorici. La loro origine non è ben chiara, ma quasi
sicuramente deriva dall'usanza di
portare in processione, sia a spalla che su carretti in origine
trainati da animali, le raffigurazioni dei santi come voto di
devozione. Il Carnevale è un tempo di transito tra il ciclo
natalizio ed un periodo di digiuno e penitenza che precede la Pasqua
cristiana, ma in tempi antichi si sovrapponeva ai saturnali romani,
un ciclo in cui si assisteva ad un temporaneo ribaltamento
dell'ordine costituito per lasciar posto allo scherzo ed alla
dissolutezza con un forte valore di rinnovamento simbolico della
società, esaurito il quale si tornava alla normalità. Il ritorno al
caos primordiale costituiva, in sostanza, una valvola di sfogo delle
tensioni sociali, che si esprimevano con la critica e la satira verso
quanti, in nessun altro periodo dell'anno, potevano essere attaccati
senza correre il rischio di perdere la vita. Ecco quindi la
tradizione anche di rappresentazioni ironiche e apertamente in
disaccordo con eventi, personaggi e situazioni politiche che si sono
mantenute anche negli anni più recenti, creando carri di Carnevale
ad argomento politico.
A
Cremona, dopo anni di dimenticanza, i carri tornarono in occasione
del Carnevale del 1939, e l'avvenimento fu ritenuto talmente degno di
nota che meritò un cinegiornale dell'Istituto Luce, che potete
trovare ancora oggi su Youtube. Ebbene, a decidere che il Carnevale
del 1939 dovesse essere memorabile, fu una riunione dei gerarchi
fascisti chiamati a rapporto dal Federale agli inizi di gennaio nel
corso della quale si affidò al Dopolavoro provinciale il compito di
organizzare un corso mascherato. Il Dopolavoro si mise immediatamente
al lavoro, assicurando la partecipazione dei quattro gruppi rionali
che avrebbero dovuto allestire un carro allegorico ciascuno,
facendolo precedere da un avancarro comprendente un gruppo bandistico
e della Federazione agricoltori. Alla sfilata avrebbero dovuto
prendere parte anche altri carri realizzati con finalità
pubblicitarie da altre industrie della provincia e da gruppi aderenti
al Dopolavoro. Oltre ai carri mascherati, suddivisi in categorie, si
prevedevano cortei mascherati a piedi con diversi soggetti e premi
speciali per i balconi e le finestre meglio addobbati ed il più
nutrito lancio di coriandoli e stelle filanti. Per coprire le spese
il Comitato organizzatore aveva pensato di bandire una lotteria,
chiamata “L'Arca di Noè”, allestendo un apposito carro che
avrebbe fatto il giro della città nei giorni festivi per distribuire
i biglietti, messi in vendita al costo di 2 lire.
Come
assaggio domenica 5 febbraio viene fatto transitare in città il
primo carro della lotteria “Arca di Noè” accompagnato da un
carro sonoro del Dopolavoro. I gruppi rionali, nel frattempo,
lavorano a spron battuto per allestire i loro carri. Il gruppo
rionale “Fantarelli” sta costruendo il carro “Follie musicali”,
dedicato alla musica moderna; quello del gruppo “Cattadori” sarà
“Le ricette del dottor Amal e Petronilla”, mentre il gruppo
“Priori” sta allestendo i “Gagà del cinema”, a “Biancaneve
e i sette nani”, il cartone animato di Walt Disney attualmente in
programmazione, è dedicato il carro del gruppo “Podestà”. Ma
non è tutto: i Fasci della prima Zona preparano una “Parodia
sciatoria”, mentre a Vescovato stanno allestendo un “Baco da
seta”. Il gruppo dopolavoristico “Granatiere” di Cremona ha
assicurato che presenterà “Il trionfo della caramella” con un
gigantesco lancio di caramelle.
Nei
giorni successivi si definiscono il programma e la sfilata, che si
terrà in due giornate: domenica 19 e martedì 21 febbraio con inizio
verso le 14,30. Il corteo, composto da tredici carri allegorici e
dodici mascherate a piedi, percorrerà corso Garibaldi, corso Campi,
corso Stradivari, Piazza Roma, via Mazzini e corso Umberto I
(l'attuale corso Matteotti, ndr.), affiancato da dieci bande musicali
ed orchestre, con il relativo contorno di lanci di stelle filanti,
coriandoli, caramelle e cioccolatini. La giuria troverà posto su un
balcone al n. 10 di corso Campi e premi di mille lire verranno
assegnati ai migliori addobbi e lanci. Per accadere al corso
mascherato bisognerà acquistare un apposito distintivo in vendita a
2 lire presso appositi incaricati, ma in distribuzione anche presso i
Gurppi rionali e le sedi dei Dopolavoro cittadini. I carri iscritti
sono: “Biancaneve e i sette nani”,“Gagà del cinema”, “Follie
musicali”, “Nel regno di Petronilla”, “Ritorno di carnevale”,
“Parodia sciatoria”, “Trionfo della caramella”, “All'ombra
del Torrazzo”, “Risveglio del carnevale”, “Carro
carnevalesco”, “Trionfo del baco da seta” e “Ala Littoria”.
Le mascherate a piedi: “Concorso dei baffi”, “Congresso degli
uomini maturi”, “Pattuglia del carnevale”, “I turisti”, “i
corsari”, “Ho cantato alla Scala”, “Cavalleria rusticana”,
“La suocera domata”, “Cric e Croc”, e “Partenza per la
villeggiatura”.
I
carri sfilano per due giorni, domenica 19 febbraio ed il successivo
martedì grasso, tra due ali di folla festeggiante, come si può
vedere nei fotogrammi dell'Istituto Luce nel servizio per il
Cinegiornale del 1 marzo. “Ieri, seconda ed ultima giornata del
Carnevale cremonese di quest'anno – scrive il “Regime fascista”
- i carri e le mascherate a piedi sono riapparsi per le vie
cittadine, rianimandole alcune ore, con la loro allegria
inestinguibile, e raccogliendo applausi, e festosi saluti da una
folla immensa che per la seconda volta ha gremito vie e piazze, e
viali cittadini. Si può dunque dire che il Carnevale di quest'anno,
organizzato con molta passione dall'OND, ha ottenuto un lietissimo
successo. Il ritorno del corso mascherato a Cremona non poteva
avvenire in modo migliore e più lusinghiero. Esso ha richiamato
l'attenzione della città intera e ha fatto accorrere migliaia di
persone ai paesi vicini e dalle città vicine. Apparsi una prima
volta domenica scorsa i carri si sono fatti da sé una propaganda
efficacissima così che ieri, per la loro ricomparsa era attesi da
una folla che già ne conosceva le particolarità e già si divideva
nelle simpatie per l'uno o per l'altro. Tutti però erano concordi
nel dare la preferenza assoluta al carro di «Biancaneve e i sette
nani» allestito con evidente grande cura. E il carro del Gruppo
Rionale Podestà ha infatti conseguito la palma della vittoria. Ma
anche già gli altri carri sono piaciuti e tutti insieme poi si sono
distinti per un lancio di caramelle a getto, come si suol dire, ieri
particolarmente intenso. Era l'ultima giornata e si dava fondo anche
alle riserve che la domenica erano state tenute prudenzialmente in
disparte.
Anche
alla sfilata di ieri ha voluto assistere S.E, Farinacci. Erano
presenti anche il Federale, gli on. Mori e Moretti, il Podestà, il
Vice Federale e altre autorità.
Ecco
la classifica stabilita dalla giuria:
Carri
Categoria A: 1. premio «Biancaneve e i sette nani» del Gruppo
Rionale Podestà, lire 5000; 2. premio «I gagà del cinema» del
Gruppo Rionale S. e L. Priori L: 4500; 3. premio «Follie musicali»
del Gruppo Rionale Fantarelli L. 4000; 4. premio «Nel regno di
Petronilla» del Gruppo Rionale Cattadori lire 4000.
Carri
Categoria B: 1. premio ex aequo «Ritorno di Carnevale» del
Dopolavoro Vitalba L. 2500; 1. premio ex aequo “Parodia sciatoria”
della 1 Zona L. 2500; 2. premio «All'ombra del Torrazzo» del
Dopolavoro La Nazionale L. 2000; 3. premio «Ballerini meccanici»
del Dopolavoro di Pizzighettone V. Zona L: 1000; 4. premio «Risveglio
del Carnevale» del Dopolavoro Giovinezza L: 800; 5. premio «Trionfo
del baco da seta» del Dopolavoro di Vescovato L: 500; Premio d'onore
al «Trionfo della caramella» del Dopolavoro Granatiere L: 1000 per
il miglior getto.
Categoria
carri reclamistici: Premio d'onore, coppa e diploma alla Ditta F.lli
Sesto e Sorrentino di Carlentini (Sicilia) rappresentata da Ottorino
Zighetti di Cremona; Premio d'onore, coppa e diploma alla ditta F.lli
Scapellato e Cocuzza di Carlentini (Sicilia) rappresentata da
Giuseppe Zighetti di Cremona; premio speciale e diploma al carro «La
Patona», di Zighetti.
Mascherate
a piedi: «La suocera domata» bandiera di premio speciale, diploma e
L. 50; «I cavallini» diploma di L. 50».
Il
ritorno del Carnevale fu però un successo effimero, una meteora che
illuminò di gioia solo quell'inizio del 1939. Iniziavano già a
soffiare venti di guerra e l'anno successivo i carri allegorici
furono presto accantonati. A ricordare quel breve attimo di
spensieratezza rimane il breve filmato dell'Istituto Luce, grondante
della consueta retorica del tempo.
Per
rivedere i carri mascherati bisogna attendere quarant'anni. Certo,
fin dagli anni del primo dopoguerra quartieri e parrocchie cittadine
si organizzavano autonomamente per far festa durante il Carnevale, ma
bisogna arrivare al 1979 per assistere alla ripresa di un evento
organizzato a livello cittadino. L'iniziativa inizialmente nasce come
il divertimento del martedì grasso di un quartiere, l'antico rione
di San Francesco, che fa capo al Vecchio Ospedale, comprendente via
Aselli, che organizza un corteo mascherato. Ma, vista l'accoglienza,
gli organizzatori decidono l'anno successivo di allargare l'orizzonte
spingendosi in via Manzoni e largo Paolo Sarpi. E' l'inizio della
gloriosa stagione de “I màascher”: i partecipanti si contano
ormai a migliaia e si pensa ad una festa cittadina che possa
rinverdire i fasti del passato. Ad accogliere l'appello è il Centro
Professionale dell'Anffas, dove insegnano Pierluigi Torresani e
Giorgio Gregori, che rilanciano la palla al Comune. Il sindaco Renzo
Zaffanella, che guida l'amministrazione, concede un locale nel
comparto del Vecchio Ospedale, in modo che si possano allestire con
maggior comodità carri allegorici, costumi e maschere, coinvolgendo
anche gli altri gruppi culturali cremonesi, le associazioni e le
scuole interessate. Gli allievi dei corsi professionali dell'Anffas
lavorano sodo per tre mesi, con la collaborazione di molti gruppi
esterni e di personaggi che hanno fatto la storia del Carnevale, come
l'indimenticato Camarda di via Aselli. L'edizione del 1981 è subito
un successo, con la partecipazione di oltre diecimila cremonesi. Al
termine della manifestazione gli organizzatori si ritrovano in Comune
con il sindaco Zaffanella e gli assessori Camillo Fervari e Italo
Ruggeri, un incontro simpatico e informale nel corso del quale
Camarda consegna in dono al primo cittadino una “scüriàada de
careter”, la frusta addobbata dai caratteristici fiocchetti con
cui, vestito da carattiere, ha guidato proprio uno di quei carri.
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