Gli Happy Boys nel dicembre 1956 al Circolo della Stampa di Milano |
Se
il 2017 è stato l'anno di Monteverdi, il 2018 sarà quello di Mina
quando
cadranno i 60 anni del debutto della Tigre di Cremona. Quest'anno,
però, cade anche un altro anniversario legato a quegli anni
indimenticabili. Il 1957, infatti, fu l'anno della definitiva
consacrazione internazionale degli “Happy Boys” di Nino Donzelli,
che, dopo qualche mese, avrebbero lanciato quella sconosciuta
ragazzina, timida, spilungona, ma dalla voce formidabile destinata a
rivoluzionare la canzone italiana. In quella lunga estate del '57 si
gettarono le basi per un periodo irripetibile nella storia musicale
della nostra città: gli “Happy Boys”, costituiti da Donzelli nel
1949, partirono per quella infinita tournée in Turchia destinata a
segnare la loro storia e quella della Tigre. A febbraio era uscito il
loro primo disco, preceduto dai commenti lusinghieri della stampa,
dopo la partecipazione fin dal 1954 al concorso “Bacchetta d'oro
Pezziol”, la nota
trasmissione radiofonica condotta da Nunzio
Filogamo. vinta
quell'anno da Henghel Gualdi, in cui erano giunti al secondo posto.
Nell'ottobre del 1956 si era tenuta
a Boario Terme un'altra manifestazione artistica che aveva avuto una
larghissima risonanza: era stato eletto «il “Benny Goodman”
italiano, quel clarinettista cioè che maggiormente si avvicina per
stile e carattere al celebre solista americano (ed è risultato
vincitore Henghel Gualdi) e la “reginetta del jazz”, quella cioè
che, fra una decina di giovani, promettenti cantanti rivelasse le
migliori doti. Ha vinto Wilma De Angelis che già aveva conquistato
nel campo della musica leggera una vasta notorietà». «Si tratta
insomma – aggiungeva il cronista de “La Provincia” - di una
giovane dall'avvenire certo, destinata a salire i più alti gradini
della notorietà. Wilma De Angelis sarà domani all'Odeon dove
presenterà le più belle canzoni del suo repertorio; accanto a lei
Nino Donzelli ed il suo complesso Happy Boys, che da quando è
tornato all'Odeon, dopo mesi di assenza da Cremona, riscuote un
successo sempre crescente ed entusiastico». Durante l'assenza da
Cremona gli “Happy Boys” si erano esibiti nel dicembre 1956 anche
al Veglione del Circolo della Stampa di Milano insieme a Maria Callas
e Wilma de Angelis, dove erano stati notati dall'impresario
italo-egiziano Davide Matalon, proprietario della Italdisc, e poi
fondatore della Broadway, la prima casa discografica di Mina. Fu così
che all'inizio del 1957 incisero il loro primo disco. Così lo
racconta “La Provincia” in un articolo del 7 febbraio: «Il
complesso “Happy Boys” diretto dal maestro Nino Donzelli ha
inciso un microsolco che in questi giorni viene posto in vendita in
tutta Italia. Si tratta di un gruppo di dieci celebri motivi
americani, fra le più famose melodie che la musica da ballo abbia
prodotto. Accanto a tre “Rock and Roll”, la danza del momento, vi
è “Blue moon”, “Frenesy”, “Arcobaleno”, “Straniero fra
gli angeli”, “Tutto sei tu”, “Jungle drums”, “Temptation”.
E' motivo di compiacimento per i cremonesi questo disco al quale
altri si aggiungeranno: è infatti la prima volta che un'orchestra
cremonese di qualsiasi genere ha un così alto riconoscimento (non è
da dimenticare che di molte migliaia di complessi orchestrali sono
solo alcune decine quelli che possono vantare una produzione
discografica) e la cosa non può passare inosservata.
All'Ankara Palace nell'estate 1957 |
Per il
complesso di Nino Donzelli questa è un'ambita soddisfazione che si
aggiunge alle tante altre che gli 'Happy Boys' hanno saputo
conquistarsi, ed una nuova prova di quanto il valore della formazione
sia riconosciuto ed apprezzato. Dal punto di vista artistico le dieci
incisioni sono tutte altrettanto pregevoli; incisioni commerciali nel
senso che non seguono una determinata ortodossia, ma sono fatte per
piacere al pubblico più vasto, aggiungono ai pregi di una valida
esecuzione la fresca spontaneità e la ottima qualità degli
arrangiamenti. Una novità davvero interessante, è data dal fatto
dimostrato dalle incisioni, che gli 'Happy Boys' non dispongono di
uno solo ma di due complessi che possono inserirsi uno nell'altro, o
agire distintamente pur essendo ognuno di essi perfetto. Nino
Donzelli ha infatti presentato la consueta grande formazione ed in
quattro incisioni ha dato vita ad un sestetto che celebri esperienze
ha reso classici: fisarmonica, vibrafono, chitarra, clarino, basso e
batteria (si noti l'assenza del pianoforte) che danno vita ad alcune
esecuzioni nelle quali le sonorità raggiungono effetti d'impensata
efficacia. La formazione che ha inciso il disco era la seguente: Nino
Donzelli pianoforte e fisarmonica, Giorgio Levi vibrafono, Luigi
Ruggeri tromba, Mario Bertoni clarino, Lino Pavesi sax contralto,
Valentino Giazzi trombone, Renzo Donzelli chitarra, Giacomo Masseroli
contrabbasso, Guido Mombrini batteria».
I
giochi erano ormai fatti e verso la fine della primavera del 1957 i
“ragazzi felici” potevano partire per loro grande avventura
musicale in Medioriente, scritturati dal loro manager Matalon.
Lasciamo
ancora la parola al cronista de “La Provincia”, che, il 9 giugno,
scrive: «Per la prima volta un complesso musicale cremonese è stato
ingaggiato all'estero: il noto complesso 'Happy Boys' del maestro
Nino Donzelli, che già si distinse per due anni nella gara della
“Bacchetta d'oro Pezziol” e che partecipò ad alcune fra le più
importanti serate di gala nelle maggiori città italiane, si è
trasferito ora, con tutti i suoi componenti e l'attrezzatura, in
Turchia. Meta del soggiorno è la città di Smirne, un'antichissima
città che oggi offre al turista forestiero non soltanto
l'incantevole aspetto dei suoi monumenti orientali e romani, ma anche
alcuni tra i più noti 'Night Club' del Medio Oriente. Proprio il
maggiore di questo ha voluto per tutta la stagione estiva che si
protrarrà sino a fine ottobre, usufruire di un complesso italiano di
musica leggera quanto mai qualificato: la scelta degli 'Happy Boys' è
stata pertanto felice perchè i locali turchi sono oggi frequentati
da un considerevole numero di turisti provenienti da ogni Paese. Gli
'Happy Boys', che si sono distinti per la magistrale interpretazione
di un repertorio internazionale e che alle tipiche canzoni italiane
uniscono l'esecuzione originale dei migliori brani di autori
stranieri (ad un migliaio di 'pezzi' assomma il repertorio di questo
complesso) sono così entrati decisamente nella scena internazionale
ed il loro primo debutto avvenuto a Smirne il 2 giugno, è stato
sottolineato favorevolmente da tutta la stampa locale. E' con vivo
piacere che viene segnalata questa attività di un complesso
cremonese di musica leggera: dopo i trionfi internazionali di alcuni
valenti artisti (ancora oggi degnamente rappresentati da Aldo Protti
e da Gianni Lazzari), ecco che anche nel campo della musica leggera i
cremonesi si fanno onore: ed anche questo è un sintomo confortante
della espansione dell'attività di Cremona nel mondo, sulle vie di
quell'affermazione estera che già al tempo dell'esarcato di Ravenna
proprio in Turchia è stata convalidata nel campo commerciale».
Aldilà dell'enfasi retorica del cronista il viaggio in Turchia si
trasforma in un vero successo.
Con Mina nel 1958 |
Accanto
agli “Happy Boys” ad Ankara c'era anche un altro complesso
cremonese, l'orchestra “Arlecchino”, con Mario Dalla Noce, Pietro
Bobbi, Flaminio Corradi, Alfredo Sclavo e Fausto Coelli, che qualche
tempo dopo avrebbe fondato con Mina “I solitari”. Il 28 luglio,
“La Provincia” riporta un articolo di un giornalista turco, Cezmi
Zallak: «Il giornale “Yeni Asir” di Smirne ha pubblicato il 10
corr. Il seguente articolo: “Smirne è da alcuni mesi testimone di
una parata di magnifici complessi di musica leggera. Nella nostra
città, negli anni scorsi, sono passate orchestre italiane, spagnole,
tedesche e francesi la fama delle quali aveva superato da tempo i
confini delle Nazioni di provenienza, ma mai era capitato a Smirne di
ospitare contemporaneamente quattro orchestre una più rinomata
dell'altra, una più brava dell'altra che lavorano in locali di
prim'ordine. Nei due locali della Fiera Internazionale è tutta una
festa: al Goi Casinò ci sono due orchestre, una italian e l'altra
spagnola che lavorano in emulazione per conquistare il favore del
pubblico; quella italiana soprattutto (la 'Capitol' di Roma che è
uno dei più importanti complessi della capitale italiana e che si è
distinta anche nel campo jazzistico aggiudicandosi recentemente un
magnifico secondo posto nel 'Festival del jazz' per l'Italia
meridionale) ha entusiasmato e la sua fama è andata ben oltre
Smirne. Al 'Cubana' vi è un'altra famosa orchestra spagnola:
riscuote gran successo ed è soprattutto inimitabile nell'esecuzione
dei tanghi. Se tutto ciò è molto bello, è però giusto dire che ka
nuova orchestra italiana del Kordon (il signorile hotel del
Lungomare) ha superato tutti i complessi sopra citati. Si può anzi
affermare che il complesso diretto dal maestro Nino Donzelli (un
simpatico giovanotto che si alterna al pianoforte ed alla
fisarmonica) ha ridato al Lungomare di Smirne quella vita e
quell'animazione che più non si conoscevano da quando anni or sono
venne chiuso il Club municipale. Il maestro Giorgio Levi alterna le
due ammiratissime esecuzioni pianistiche con splendide
applauditissime esibizioni lal vibrafono; e Renzo Donzelli è
giustamente ritenuto il miglior 'chitarrista elettrico' che abbia
lavorato sino ad ora in Turchia. Orchestra prettamente italiana, ha
il grande pregio di saper dare al pubblico quello che i pubblico
vuole; ci trasporta così in viaggi fantastici attraverso le
meraviglie d'Italia,da Venezia a Napoli, e ci pare di sentire lo
sciacquio del mare sotto una gondola o di vedere stagliarsi contro il
cielo la sagoma inconfondibile del Vesuvio. E ci accompagna in questo
viaggio la voce dolcissima di 'Micio' Masseroli, il più bravo
cantante che Smirne abbia udito da molti anni a questa parte. Quando
andate al 'Kordon' non dimenticate di pregarlo anzi insistete perchè
vi canti 'Buongiorno tristezza'', la canzone che 'Micio' Masseroli ha
fatto diventare il successo del momento: conoscerete nuovi palpiti e
nuove sensazioni. Siamo in giorni di festa ed è giusto che tutti
possano godere le dolci melodie, le supreme bellezze che sa
esprimere il complesso 'Happy Boys' (al quale auguriamo una lunga e
prosperosa permanenza nella nostra città) l'orchestra dei nostri
sogni più belli».
Dopo
Smirne è la volta di Ankara. «Da ormai sette mesi – scrive “La
Provincia del 4 dicembre 1957 - una delle più famose orchestre
italiane di musica leggera, quella degli 'Happy Boys' di Cremona
diretti dal maestro Nino Donzelli e dal maestro Giorgio Levi, che fu
rinomata nel concorso della 'Bacchetta d'oro Pezziol' nel 1956, sta
mietendo ampi successi in Turchia dove rappresenta oggi 'l'orchestra
nazionale' per tutte le grandi serate da ballo e le particolari
manifestazioni di festa. Gli 'Happy Boys' dopo un soggiorno di sei
mesi a Smirne, sono stati richiesti ed ingaggiati dal più grande
albergo di Ankara, il famoso 'Ankara Palas' che è l'ambiente più
scelto di tutto il paese. L'orchestra cremonese è diventata in pochi
giorni, come apprendiamo dalla stampa locale, la 'sensazione del
momento'. Tutti i giornali hanno parlato e parlano dei 'valentissimi
e miracolosi suonatori italiani di musical eggera' e l'eco ha
raggiunto persino il Palazzo dle Presidente della Repubblica: proprio
l'altra sera infatti Cecil Bayard ha voluto presenziare ad una grande
serata danzante e congratularsi con gli 'Happy Boys'. Nè quasi ogni
sera mancano illustri personaggi all'Ankara Palas, dal Primo Ministro
Menderes a ministri, a diplomatici, deputati, tutto il pubblico
migliore della Turchia, insomma. Ciò non poteva non interessare la
stampa perchè è la prima volta che si registra un fenomeno del
genere; e gli 'Happy Boys' del resto hanno saputo corrispondere alal
attesa ed alle esigenze musicali dell'aristocrazia turca con un
repertorio incredibile di esecuzioni perfette. La testimonianza
migliore di questo successo sarà data domenica prossima allorchè
gli 'Happy Boys' si presenteranno ai microfoni di 'Radio Ankara' alle
10, contratto singolare perchè prevede esecuzioni di ogni genere di
musica leggera e per un periodo indeterminato. La romantica canzone
italiana o il nostalgico valzer viennese, la tipica musica hawaiana e
la conturbante esecuzione di can-can modernissimi, languidi tango e
melodiose 'beguine' formano il grande complesso del repertorio di
questa orchestra che il più grande giornale di Ankara definiva
domenica scorsa “la più calda e palpitante orchestra europea che
mai
abbia suonato in Turchia”».
Il
3 agosto 1958 è il primo concerto nel giardino d'estate all'Odeon
dopo
il ritorno dalla Turchia ma la svolta è il 23 settembre 1958 alla
fiera di Rivarolo del Re. Qualche giorno prima, in un afoso
pomeriggio di fine agosto, dopo
aver assistito ad una loro esibizione al circolo
Filodrammatici di Cremona si era presentata a casa dei due fratelli
Donzelli una giovane ragazza che voleva dimostrare le sue doti
vocali. I ragazzi l'avevano accolta subito nel gruppo, che
aveva già in programma varie serate nelle balere della zona per i
giorni successivi. La prima esibizione di Mina con gli Happy
Boys porta la data del 14 settembre 1958. Il luogo è Castelvetro
Piacentino, frazione di Croce Santo Spirito in provincia di Piacenza.
È domenica. Pezzo d’apertura “Be-bop-a-lula”. Il nome con cui
viene presentata è Mina Georgi. Replica l’indomani, quando
alla “Festa settembrina” è ospite d’onore Achille Togliani. Ma
è la serata di martedì 23 settembre che tiene a battesimo la
nascita di una nuova stella. Ecco la cronaca: «Lunedì
sera (ma è sbagliato, si tratta di martedì 23 settembre, ndr.) nel
grande padiglione eretto al centro del paese, si è presentato il
complesso 'Happy Boys' diretto dal maestro Nino Donzelli: una
formazione affiatatissima che con la briosità delle sue esecuzioni,
la modernità del repertorio, la bravura di tutti gli elementi, ha
conquistato
il pubblico che, con scroscianti applausi, ha manifestato la sua
approvazione e la sua ammirazione. L'attesa per il magnifico
complesso del maestro Donzelli era grandissima; Rivarolo aveva
ospitato più volte l'orchestra, ed aveva seguito con soddisfazione
le sue affermazioni nel Vicino Oriente. Il complesso, in nuova
formazione si è dimostrato anche superiore ad ogni più rosea
aspettativa; è il migliore che si sia mai presentato a Rivarolo. Un
vivo successo personale hanno riscosso i due cantanti degli 'Happy
Boys', Giacomo Masseroli, che da anni fa meritatamente parte
dell'orchestra e che è apparso anche migliorato in confronto alle
volte precedenti, e la nuova recluta, la signorina Mina Georgi che è
stata una vera e propria rivelazione. Intelligente, moderna,
giovanissima, ha suscitato un entusiasmo travolgente. Ieri sera,
attirate dagli echi del successo degli 'Happy Boys' e dai nomi di Flo
Sandon's e Natalino Otto, ben 2500 persone si sono ammassate nel
padiglione. E' stata una serata magnifica, indimenticabile,
presentati dal titolare dell'organizzazione Motta, i due celebri
cantanti sono stati accolti da un'ovazione che voleva dimostrare la
calda simpatia dei loro ascoltatori. Flo Sandon's e Natalino Otto
hanno compreso l'atmosfera che li circondava ed hanno ricompensato il
pubblico dando
il meglio di loro stessi,della loro personalissima, magnifica arte.
Ed artisti di classe altissima quali sono hanno saputo offrire
interpretazioni stupende: i due artisti si sono confermati per quello
che sono. I due più eletti, più sensibili interpreti italiani di
canzoni». Mina aveva cantato
“You
are my destiny” e “Buonasera signorina”. Qualche
anno dopo, nel 2011, ricordò su “Vanity Fair” quella serata: “Ho
un dolcissimo ricordo di Flo Sandon’s che ho visto la primissima
volta che sono salita su un palco. Lei e il marito, il grande
Natalino Otto, erano le star della serata. Io, sconosciutissima,
cantavo con un gruppo cremonese, per la prima volta, appunto. Eravamo
in una classica balera lombarda. Alla fine ricordo che mi dissero:
“Lei farà strada”. La prima cosa che mi stupì fu il fatto che
mi dessero del lei e poi pensai: "...Questi due ..son matti…"”
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